Napoletano di nascita, messinese d’adozione. Per Carmine Coppola non è stato difficile diventare un simbolo. La sua lunga e prestigiosa carriera tra i professionisti, quando il massimo campionato italiano era il più seguito e indiscutibilmente il più bello al Mondo, ha reso i giusti e doverosi omaggi. In particolar modo a Messina, la città che lo ha accolto e coccolato nella sua importante militanza calcistica e che si conferma tutt’oggi la meta preferita dall’ex centrocampista giallorosso che, nella città dello Stretto, ha realizzato un Centro Sportivo e fondato la Football 24 Messina, una delle scuole calcio più importanti del panorama giovanile siciliano. Con l’imperversare dell’emergenza Coronavirus e la relativa sospensione delle attività, abbiamo colto l’occasione di intervistare Carmine che ringraziamo per la piena disponibilità.
D) Carmine, in campo non hai mai lesinato sacrificio e tenacia. Oggi siamo alle prese con la partita più importante da vincere. Tu che hai sempre “lottato” in mezzo al campo, quali sono gli ingredienti giusti per sconfiggere questo avversario invisibile chiamato Coronavirus?
R) Non è affatto semplice. Conviviamo con un nemico invisibile che ha davvero stravolto la quotidianità. Penso che prima di tutto serva tanta buona volontà. Mai come in questi momenti desideriamo di ritornare alla libertà.
D) Come stai vivendo questo periodo? E che messaggi ti senti di trasmettere alle famiglie della tua scuola calcio?
R) La mia quarantena inizia e finisce col pensiero rivolto alla mia figlia di 12 anni Annalisa e la dedico ai miei fantastici 4 cani che porto con me anche in struttura e rappresentano una delle gioie più grandi. Non è semplice pensare a ciò che ci siamo lasciati alle spalle. Il centro sportivo vuoto mette malinconia. I bambini rappresentano la spensieratezza e i valori positivi della nostra società. Senza di loro è chiaro che facciamo più fatica ma l’augurio è di rivivere questi momenti al più presto. Più che lanciare un messaggio di fiducia il consiglio è quello di attenersi scrupolosamente ai decreti per sconfiggere questo virus e ritornare alla vita di tutti i giorni.
D) Quando è nata l’idea di mettere la propria esperienza al servizio dei giovani e realizzare la tua scuola calcio che oggi prende il nome di Football 24 Messina?
R) E’ un’idea che ho ragionato concretamente all’età di 30 anni e concretizzato poi negli anni a seguire. Quando è venuto meno l’entusiasmo ho compreso che avevo concluso il percorso di calciatore ed era giunto il momento di avviarne uno nuovo. E’ stata una scommessa vinta. La scuola calcio ti dà tanto e rappresenta quella parte incontaminata del calcio. Non è tutto oro ciò che luccica però rispetto al mondo dei grandi è un altro clima.
D) Come immagini la ripartenza delle attività?
R) Più che immaginare, l’auspicio è che dal Governo possa partire un sostegno concreto per le piccole e medie imprese. Diversamente dal mondo del calcio, soprattutto professionistico, deve essere maggiore la sensibilizzazione verso i più deboli perché altrimenti si rischia il collasso economico. Io nel mio piccolo cercherò di aiutare le aziende e i brand meridionali. Tra queste cito Fontalba al quale mi lega un rapporto sincero e di reciproca collaborazione. Tutti nel nostro piccolo siamo chiamati a dare un proprio contributo e a dare un calcio a certi dualismi che non agevolano la nostra economia
D) I primi 6 mesi avevano evidenziato una grande crescita della tua scuola calcio. Ne è la riprova il rapporto di affiliazione con il Milan che sicuramente ha rappresentato la ciliegina sulla torta.
R) Bè che dire dei primi 6 mesi. E’ stato un peccato avere stoppato questo percorso. Credo che stessimo lavorando con grande entusiasmo, in sintonia con lo staff ben coadiuvato dal nostro instancabile Massimo Drago e i vari tecnici. La macchina organizzativa, purtroppo, si è inceppata proprio al momento del raccolto. Anche il settore giovanile della Giovanile Calcio Messina, di cui sono Responsabile Tecnico insieme a Nicola Spanò, stava andando alla grande occupando il 2°posto in entrambe le categorie Under 17 e Under 15. Rispetto al rapporto di affiliazione con il Milan non posso che ritenermi soddisfatto. Parliamo di un club tra i più titolati al mondo e che lavora benissimo coi giovani. Lo scorso anno il Milan ha attinto ben 9 bambini dalle scuole calcio affiliate. Credo che questo sia la prova tangibile di un progetto serio e di crescita. Poi è chiaro che alla base ci deve essere la qualità del ragazzo. Io personalmente non ho mai creduto alle raccomandazioni nel mondo del calcio.
D) Infine una valutazione sui tornei in cui avete preso parte. Sono arrivate anche delle vittorie come al Mongibello Cup, che ha inaugurato la stagione, e ottime prestazioni nei mesi a seguire.
R) Non c’è che dire. Alla base di tutto c’è il divertimento. I ragazzi sono ben felici e anche i tornei, aldilà della vittoria e della sconfitta, sono estremamente formativi. Io non posso che ringraziare Tornei Giovanili Sicilia per lo splendido lavoro svolto e per la passione che trasmettete. Aldilà del valore affettivo non vediamo l’ora di ripartecipare ai vostri tornei che per noi rappresentano una grande opportunità di confronto e crescita.