E’ davvero un piacere introdurre un caro amico di Tornei Giovanili Sicilia. Un uomo che tra i suoi ‘must’ quotidiani non contempla la parola sosta. Deformazione personale, grande disciplina e una passione davvero sconfinata per il calcio che lo ha portato nel corso degli anni a trasformare una passione in lavoro e ad assumere l’onere e l’onore di proprietario di una tra le scuole calcio più rinomate nel capoluogo di provincia aretuseo oltre che in Sicilia: l’Accademia Siracusa. In un momento, non del certo idilliaco, ringraziamo Christian Romano per il tempo dedicato e per le riflessioni sempre attuali e molto preziose in una fase molto delicata per il nostro calcio Paese.
D) Cristian, l’Italia è chiamata alla partita più importante da vincere al cospetto di un nemico che, utilizzando il gergo calcistico, è rintanato e mortifero quando meno te lo aspetti. Siamo alle prese con una grande emergenza, una Pandemia inaspettata. Che idea ti sei fatto?
R) Hai detto bene! La partita più importante la sta giocando il nostro Paese, impegnato a sconfiggere questo male invisibile. Per quanto riguarda il mondo del calcio non credo ci siano i presupposti per proseguire la stagione.
Le famiglie non avranno quella tranquillità di portare il bambino a scuola calcio. Stesso discorso per le attività del settore giovanile inoperoso per lungo tempo. Un vero peccato perché entrambe le squadre agonistiche, Under 17 e Under 15, stazionavano in piena zona Play Off, addirittura con i Giovanissimi a ridosso della capolista.
D) Sei una persona estremamente versatile, capace di padroneggiare più ruoli all’interno di una giornata. Il Coronavirus ha stravolto le nostre abitudini. Come hai riadattato le tue giornate?
R) Conduco una vita frenetica tra famiglia, lavoro e calcio che almeno agli inizi era solo una passione. Con le attività della scuola calcio sospese, nonostante sia sempre attivo nella mia professione di Vigile del fuoco, colgo l’occasione per aggiornarmi e intraprendere un corso diretto dall’ex calciatore Enrico Maria Amore, oggi Direttore attivo nel settore scouting. Soprattutto in questo momento di inattività è un bene che possa acquisire quante più nozioni e trasmetterle, spero nel breve termine, alla mia scuola calcio. Tra l’altro ho colto l’opportunità di visionare ulteriormente, grazie ai filmati che avevo in mio possesso, molti ragazzi che nei mesi scorsi avevano provato per l’Hellas Verona. In particolar modo non posso che congratularmi con il club scaligero che in questa stagione ha compiuto un balzo notevole occupando una posizione di rango in serie A. Un grande merito va alla proprietà, alla famiglia Setti con la quale mi lega un grande rapporto umano e professionale. Magari sarà solo un sogno ma non sarebbe male portare le loro idee e le loro metodologie proprio a Siracusa.
D) Entriamo nello specifico e ripartiamo laddove ci eravamo lasciati. Il 5 marzo il Comitato Regionale Sicilia LND ha deliberato la sospensione di tutte le gare e le attività in programma. Il giorno dopo avrebbe avuto luogo al Centro Sportivo Pantanelli la 6^edizione del torneo di calcio giovanile “Angelo Guardo Cup” organizzato dalla tua Accademia Siracusa in collaborazione con Tornei Giovanili Sicilia. Da lì a breve avremmo capito la gravità dell’emergenza.
R) Poco prima di organizzare il Guardo è arrivata la sospensione. Peccato. Tutto fatto, tutto organizzato, con scuole calcio provenienti dalle province di Siracusa, Catania, Messina, Ragusa, Trapani e anche da Malta. Per noi l’Angelo Guardo Cup è una manifestazione importante a cui siamo legati molto. Quando miglioreranno le cose non vediamo l’ora di ritornare in campo e rituffarci anche in questa esperienza.
D) Che stagione è stata per l’Accademia Siracusa? Il balzo tra i regionali, la crescita della scuola calcio. Un’ istantanea che ricorderai con piacere, immagino, la vittoria di Agrigento del tuo gruppo 2008. Il Coronavirus ha interrotto tutto ma quali sono gli aspetti positivi che indubbiamente porterai al rientro?
R) Al rientro prima di tutto abbraccerò i bimbi della scuola calcio. Non vedo l’ora di poterli vedere gioire ad un gol realizzato, ad una vittoria e magari anche piangere per una sconfitta inattesa. Manca l’aria che si respira attorno al rettangolo di gioco e al centro sportivo. Questo è ciò che manca. Ma se penso a ciò che abbiamo seminato non posso che guardare al futuro con fiducia. L’Accademia Siracusa possiede uno staff qualificato con istruttori molto importanti e preparati coadiuvati da un grande uomo di calcio quale Egidio Puzzo che quest’estate ha sposato il progetto Accademia. I risultati sono lodevoli. Al torneo di Carnevale, in cui abbiamo preso parte recentemente, abbiamo vinto con tutte le categorie. Al Valle dei Templi, uno dei tornei più importanti a carattere regionale, siamo arrivati primi coi 2008 e abbiamo ben figurato con i 2007. In tutte le categorie abbiamo gruppi di livello, dai Piccoli Amici agli Esordienti. In particolar modo con la leva 2008 abbiamo due gruppi, quello guidato da Cannarella e quello di mister Amodio che insieme rappresentano il futuro della scuola calcio Accademia Siracusa. Chissà che qualcuno di loro possa il prossimo anno fare esordio tra i Provinciali o Regionali, quindi tra gli agonisti.
D) Distacchiamoci un attimo dal momento storico che stiamo vivendo. A Siracusa latita il grande calcio e rispetto ad altri capoluoghi di provincia siciliani pare che più complicato creare un progetto solido e duraturo nel tempo.
R) Il Siracusa Calcio è la squadra della mia città, la squadra del cuore. Ho vissuto quasi 3 stagioni con la famiglia Cutrufo che mi diede il compito di Responsabile Tecnico del Settore Giovanile. Un ciclo molto importante e formativo che ho condiviso dalla vittoria del campionato di Eccellenza al salto di categoria tra i professionisti. Era la prima volta per il calcio siciliano che si disputassero dei campionati giovanili a carattere nazionale. Fu un’esperienza indimenticabile. Allestimmo tre squadre di altissimo livello con pochissime risorse. Sfiorammo i Play Off ma la soddisfazione più importante fu la gratifica, negli anni a venire, per molti ragazzi ingaggiati nei campionati dilettantistici e professionistici. Poi è finito tutto per vari motivi. Io credo che non sia impossibile fare calcio a Siracusa. Occorrono però le persone giuste e soprattutto serie. Con Egidio Puzzo stiamo lavorando all’ Accademia del domani, un progetto che possa avvicinare ulteriormente i talenti più importanti del comprensorio siracusano.
La riprova è rappresentata dalla bontà dei campionati che stiamo disputando e dalla certezza che, alle spalle delle ragusane, ci siamo noi, motivo di orgoglio per il lavoro che svolgiamo con grande passione dal 2013 ad oggi.