Pochi dubbi e tanti consensi. La stagione della Game Sport Ragusa ha lasciato a tratti di sasso. Un pò come la leadership che i biancazzurri, guidati dal Presidente Gianni Canzonieri, hanno piazzato nel biennio 2003-2004 e nella categoria Giovanissimi. Una vetta che fa pandan con schiettezza ma anche con passione, quella per il calcio giovanile. Gianni Canzonieri a nostro avviso è un grande uomo di calcio anche se il mondo del calcio, musicalmente e professionalmente, ama stereotipi ed etichette più avvezze al mondo dei grandi.
Gianni, l’amarezza è enorme come la fatica di accettare una situazione più grande di noi. Ancor più dura, immagino, per un uomo che dedica costantemente grande passione al calcio dei piccoli.
Prima di tutto colgo l’occasione per ringraziare te e Davide Cicero per la bella iniziativa: non mi stancherò di dirlo, la vostra è una bella scommessa che in questi anni ha rappresentato una delle cose più interessanti del calcio in Sicilia, sia da un punto di vista sportivo che sotto il profilo turistico. Che questa impresa sia stata portata avanti da due giovani, beh, fa ancora più piacere quindi i complimenti sono doverosi. Ti ringrazio anche per l’appellativo di “uomo di calcio”. Non credo di esserlo, mi piace pensarmi come un bravo organizzatore di gioco per bambini e ragazzi. Il calcio è solo lo strumento che mi ha permesso nella vita di fare quello che amo, cercando di lasciare qualcosa di positivo ai tanti ragazzi che ho incontrato in questi 30 anni. Sono nato all’oratorio e, chi come me nella sua vita ha avuto la fortuna di conoscere Don Bosco, è salesiano dentro sempre. Sia chiaro, questo non è il mio lavoro e credo che non debba esserlo per nessuno. E’ l’unico modo per essere libero di farlo in maniera disinteressata e senza costrizioni anche economiche. L’amarezza più grande, dunque, è proprio questa. Non essere ogni pomeriggio in campo con i “miei” bambini per giocare, fare finte, fischiare, sghignazzare e quanto di più tremendo e divertente riescono a fare i ragazzi a questa età. E’ triste uscire di casa e non sentire qualcuno giocare, sfidarsi o anche litigare a prescindere dai miei 2 figli.
Stagione importante per la crescita del vostro vivaio che lascia comunque ottimismo per il futuro.
Per il quinto anno consecutivo siamo Scuola Calcio Elitè grazie al lavoro prezioso del nostro Direttore Salvatore Occhipinti. Finalmente anche la F.I.G.C. (un ringraziamento a Stefano Aiello e Massimiliano Osman è doveroso) si è svegliata, con i C.T.F. Il vento sta cambiando. Chissà che anche noi, con i nostri maestri sempre pacati, mai aggressivi, rispettosi della crescita e dell’età dei ragazzi, non abbiamo un pò contribuito. Il nostro slogan, da sempre, è che “lo sport è bello finchè gioco”: il benessere dei ragazzi viene prima di tutto. Nella scuola calcio continuiamo ad essere competitivi, pur con tante società della provincia che si sono organizzate. Mi piace pensare di essere stato da traino, in questi anni, per tante società, anche piccole, che hanno visto in noi un modello da seguire e da imitare.
Conoscere realtà importanti e formatori eccezionali (Fabio Lepri del Bologna, Stefano Baldini della Juventus) ci ha permesso di crescere e diventare quello che siamo.
I tanti amici delle scuole calcio della provincia, la loro stima, pienamente ricambiata, me lo fa credere. Giocare una gara non è più giocare contro, ma insieme; i concentramenti sono diventati delle vere e proprie feste. La vittoria della gara, almeno per tanti delle società che conosco, non è la cosa più importante. Certo, ci sono ancora persone che sono fuori dal coro, ma si auto espelleranno presto, ne sono convinto.
Due squadre al comando tra gli agonisti. Avevate programmato tutto nei minimi dettagli.
Certamente questo è stato l’anno della consacrazione nell’attività agonistica. Dopo aver raggiunto per 2 anni consecutivi le semifinali regionali, prima con gli Under 15 e poi con gli Under 17, confrontandoci con realtà decine di volte più grandi della nostra, era già motivo di orgoglio e soddisfazione.
Quest’anno, addirittura, al momento della sospensione, eravamo primi con Under 17, Under 16 e Under 15. Gli Allievi di mister Milazzo (uno dei tecnici emergenti più bravi, a mio avviso, della Sicilia non solo per competenza ma anche per senso dello Sport) in 22 partite ne avevano vinte ben 20, facendo 79 gol e subendone solo 10.
Davide Piccitto con i 2004, pur dovendo rinunciare a tanti ragazzi dati agli Under 17, era riuscito a centrare l’obiettivo del 1°posto.
Calogero La Vaccara, inoltre, nella categoria Giovanissimi, a 4 giornate dalla fine era saldamente in testa, dopo aver battuto fuori casa gli amici del Santa Sofia di Tonino Pinto.
Un plauso particolare va anche agli Under 14 di Alessandro Nigro e Peppe Alderisi. Un anno di differenza fa tanto, ma fino all’ultimo si allenavano come se fossero primi in classifica e non ultimi: sono sicuro che l’anno prossimo centreranno anche loro l’obiettivo.
Inoltre la bella soddisfazione di 2 ragazzi ragusani convocati per la prima volta nelle selezioni della Nazionale di categoria. Le tante telefonate ricevute da parecchi club per alcuni dei nostri ragazzi. Il finale di stagione si prospettava come meglio non poteva. Poi sappiamo tutti come è andata. Io sono tra coloro che pensano che prima di tutto viene la salute. Di fronte a tanti morti e ad una prospettiva economica non certo rosea, non possiamo pensare ai titoli: la vita viene prima di tutto.
Prosegue, quindi, a vele spiegate il progetto tecnico. Quali sono gli obiettivi a medio lungo termine?
Finalmente, dopo tanti anni, siamo riusciti a mettere su un progetto con l’altra scuola calcio Elitè della citta, il Ragusa Boys. Adriano Garozzo e Gianfranco Inì hanno messo in campo tutta la loro passione e dedizione in questo progetto, investendo anche economicamente. Ti posso assicurare che tante risorse delle due scuola calcio erano state reinvestite in questo progetto, nato per dare una ulteriore opportunità ai ragazzi iblei.
L’idea, ancora valida, era che a fine stagione nel settore agonistico nascesse una nuova società per gestire meglio i campionati giovanili dagli Under 13 in poi. Speriamo di riuscirci.
Il Marina di Ragusa, per esempio, ha colto subito l’opportunità prendendo i migliori ragazzi della passata stagione per inserirli in prima squadra e con Nunzio Calogero c’erano già i presupposti per collaborare anche l’anno prossimo.
Sarebbe bello formare una squadra che partecipi ai campionati dilettanti, formata principalmente da ragazzi: è il mio sogno da sempre. Ma per fare questo c’è bisogno di risorse economiche e gli sponsor preferiscono investire sulle società delle categorie superiori. Speriamo di riuscire a portare avanti progetti ed idee.
Gianni Canzonieri come vede l’immediato futuro?
Sono ottimista di natura, i problemi ci sono, inutile nascondersi. La storia ci insegna che nei momenti di maggiore difficoltà si è rinati. Bisogna cogliere questa opportunità del cambiamento centrando le forze sui piccoli, il futuro della nostra società. Anche la F.I.G.C. deve fare la propria parte, questa volta non ci sono scuse. Abbattere i costi di affiliazione, tesseramento, iscrizione ai campionati mi sembra il minimo.
C’è poi da pensare alla riforma dei campionati giovanili: i 2003 devono continuare a giocare nel settore giovanile, in un campionato Under 18 regionale gestito dal S.G.S. e non dalla L.N.D.
Sono troppo piccoli per giocare nei dilettanti, ma non possono giocare in un campionato Juniores totalmente finto. E’ il momento giusto per far nascere l’Under 19: i vertici regionali tante volte si sono espressi in questo senso, ma alla fine non se ne è fatto nulla. Permettimi di salutare tutti gli amici siciliani e che vi seguono. Quando tutto questo finirà (finirà…. Finirà), l’invito a tutti è per un mega concentramento di bambini…. Un torneo stile “Game Sport”: giocano tutti, nessuno escluso, non si vince nulla, tutti premiati con pane, nutella e succo di frutta! Genitori in tribuna e in silenzio!!!!